Americane alla John Cabot, tu come stai? Prendiamo un aereo e partiamo ma tanto ormai.. La solita vecchia Santa Maria. Appuntamento a Piazza Trilussa, roba da tempi dell’università, quando praticamente abitavo tra Campo de Fiori e Piazza Trilussa, in giro a caccia di sbronze monumentali e chissà quali avventure.
Il sole di Roma brilla con decisione, è venerdì 5 aprile. Dieci minuti in motorino, e i primi abbracci con Gela, Murdo, Fede ed Arte. Poi subito di nuovo in piega, come un ventenne, a prendere Clorinna a via Veneto circondato dalla Grande Bellezza. E di corsa si torna indietro dagli altri, con la paura di esserci persi qualcosa.
Noi che veniamo male su tutte le polaroid, ci siamo riuniti a vicolo del Cinque. A Trastevere solo Campari Spritz. Sono le 19. Fa caldo, ma non caldissimo. Mi arriva una chiamata dallo spam. Messi non risponde. Ho parcheggiato al solito posto.
Murdo fa discorsi di ringraziamento, Gela ride sotto la barba mentre fuma e se la gode, Arte si scioglie un po’, insieme al ghiaccio del suo amaretto. Clorinna è incredibile. Fede sta a casa sua, è rilassato e si vede, Raghen e Marco arrivano insieme e sembra di conoscerli da anni. Un poeta-musicista suona una hit rock degli anni 70 fermandosi davanti al nostro tavolo. Chiede degli spicci, gli regalo una spilletta.
Arrivano Sekor e Andre, whellà! E’ notte. Ci spostiamo da un locale all’altro barcollando un chà-chà-chà. Mi metto la felpa, fa fresco. Mi ricordo un grande supplì, banconi di legno, degli olandesi timidi che hanno imparato un po’ di biliardino all’italiana, Jenga giocato con i piedi e una IPA ben spillata.
Il Callisto è strapieno di gente. Santa Maria è piena di camionette della polizia. Il portafoglio invece è vuoto. Gela mi offre una crepes nutella e banana. Troppo carica, non la finisco. Parliamo con Gesù e balliamo in strada in mezzo a mille sconosciuti “.. i don’t know how…but i suddenly lose control…there’s a fire within my soul…whoaoa..”
Regalo una spilletta anche a Gesù, hai visto mai. Sono le 3, a zigzag. Tutti a casa, pronti per domani che si va a Velletri.
Stiamo un po’ rintronati. E’ sabato 6 aprile. Murdo si sveglia da solo in una casa dove avrebbero dovuto esserci altre 3 persone. Lungo la A1, Lorenzo corre su un furgone pieno di rockstar. Io vado all’ospedale e faccio tardi a Termini dove devo prendere Clorinna, Amethiel ed Ale. Caffettino assolato, autobus rumorosi, acqua gassata. Mille messaggi e appuntamento da Giolitti al laghetto dell’Eur.
Ci buttiamo sull’erba. Pizzetta, spritzino e si vola verso la via dei laghi: Villa Lupi ci aspetta. Ci siamo accollati a Lorenzo che poche ore prima stava su un palco davanti a 4000 persone, ma lui sembra contento. Poi solo immagini un po’ confuse. Nocino artigianale, gin tonic, birra italiana. Clorinna si cambia d’abito e minaccia di diventare top-dps, Lorenzo parla di un tennis che non esiste più. Valerio picchia come Rocky Marciano, ma invece dei pugni usa discorsi sulle carte di Magic (rip. Archlight Phoenix).
Sekor incanta tutti con il suo Hummus e con le sue Zero2Hero, Andre è sottotono per la febbre in arrivo. Ancora nocino, indiscusso re della serata. Ale chiacchiera e prende nota: ha già in testa la storia che scriverà. Usciamo. Strade buie, lampioni al neon. Sala biliardo di alto livello, altri tempi pure qua. Localetto tipo il Circolo degli Artisti a Roma, il DLF di Velletri ci accoglie come le gambe di un’esperta ed amorevole donnaccia. Sembra di essere nel posto giusto.
Volano negroni. Raghen e Marco dominano a biliardo. Gela, Sekor e Fede…Whellàaa! Alcuni si baciano, appassionati. Altri baciano i bicchieri, forse ancor più appassionati. Amethiel esce sempre dal locale con un drink in ogni mano, due alla volta. Sembra un pistolero. Ordiniamo anche del Fernet, per capirci. Ormai è tutto sfocato, tranne le vibes: quelle forti e chiare restano incise nei cuori dei The Dusty Nerd. Sono le 4 del mattino, è tempo di tornare a casa, è tempo di dormire: domani si va al Romics.
Ma questa, forse, è una storia che scriveremo la prossima volta.
LVL 44 – 1 wife – 2 children – Killing bosses since 1996. | Logorroico, giornalista che lavora nell’IT, Chargers fan. | Scrivo, tatuo, mi faccio tatuare e porto i Wayfarer.