Cronache di Gilda: Fuga da Stormwind

In piedi. Lo sforzo di tenere la schiena dritta era insopportabile. Quella pantomima di cerimonia non sembrava avere fine, eppure non era mai arrivato così vicino, quella reliquia dorata a forma di coppa era proprio lì a pochi metri da lui. Doveva sopportare ancora un po’. In piedi. Tutti i suoi sforzi tesi a non cedere alla sua natura di non morto ed a rilassare i muscoli della schiena.

All’improvviso la porta dell’abbazia si aprì ed un ragazzetto imberbe entrò e corse dritto dal vescovo di Stormwind. “Per tutte le banshee! Li arruolano quando sono ancora bambini!”. Il vescovo si abbassò e dopo aver sentito il messaggio urlò allarmato: <Chiudete tutte le porte!>.“Maledizione! Devono avermi scoperto, ma come? Sarà stata quella a fare la spia, maledetta lei e tutta la sua genia!”. Ora o mai più. Approfittando dalla confusione che si stava creando scattò in avanti, arraffò la coppa per poi dirigersi verso le porte ancora aperte. Le guardie le chiusero dall’esterno intrappolandolo tra le navate in mezzo a quei vecchi prelati. Ottimo, quei preti decrepiti non lo preoccupavano quanto le guardie armate di tutto punto che si erano chiuse fuori dalla chiesa. Virò su una porticina della fiancata, e dopo aver attraversato di gran carriera il chioschetto interno, salì due gradini per volta le scale del campanile. Non si fermò neanche una volta in cima, saltando in piedi sulla balaustra si lanciò in avanti, lanciando al contempo uno degli incantesimi più semplici: la levitazione.

 

La gente del porto lo degnò appena di un’occhiata, evidentemente non era la prima volta che vedevano un sacerdote scendere dolcemente dalla città alta, ma le campane della città diedero l’allarme non appena mise piede a terra. Si slacciò la pesante tunica che gli copriva anche il volto. Non appena la gente vide le sue ossa che fuoriuscivano dalla sua pelle e le strisce di cuoio nero che gli tenevano insieme mascella, naso e scatola cranica, il panico si diffuse attirando l’attenzione delle guardie su di lui; appena si avvicinarono le allontanò con un incantesimo di paura, ma non sarebbe durato a lungo, così non perse tempo e si tuffò nelle gelide acque dell’oceano, cercando di guadagnare il largo nuotando lungo il fondale. Sapeva che non molto distante dalla costa c’era una grotta sottomarina dove avrebbe potuto nascondersi, la mancanza di ossigeno per un non morto non era una priorità, la fuga sembrava fatta, a meno che… un elfo della notte dalla pelle bluastra si tuffò dal pontile e si trasformò in una foca con lunghe zanne sporgenti iniziando la caccia al ladro…

Quando, diverso tempo dopo tornò al suo laboratorio, ad aspettarlo c’erano le zanne e la faccia verde da orco del suo amico, l’unico in grado di tenere insieme quel branco eterogeneo di avventurieri.

<Ce l’hai fatta.> Più che una domanda, una constatazione, ma un impercettibile sospiro di sollievo smascherò l’ansia della domanda non fatta.

<Si, ma questa è l’ultima volta che quella sciagurata mi mette i bastoni tra le ruote…>

<A proposito, Maddie è dentro che ti aspetta, avrà pur fatto una bischerata, come direbbe lei, ma in questi giorni era stranamente preoccupata per te>

Dietro il tavolo da lavoro, un’elfa della notte dalla pelle cinerea sollevò lo sguardo dalle fiale che teneva in mano. I tatuaggi viola che circondavano gli occhi sfavillanti lo guardavano indagatori.

<Sicché? Come sei scappato da Stormwind?>

Il reietto non la considerò nemmeno, ma estrasse da una sacca la reliquia d’oro trafugata dalla cattedrale di Stormwind e la appoggiò delicatamente sul tavolo.

I tatuaggi viola che circondavano gli occhi sfavillanti dell’elfa lo fissavano insistentemente.

<Bene, te lo dirò. Mi sono acquattato sul basso fondale ed ho atteso lì per tre notti e tre giorni. Creature marine di ogni sorta si erano alfine acclimatate alla mia presenza… finché il quarto giorno ho agguantato una coppia di tartarughe marine, le ho legate insieme ed ho fabbricato una zattera!>

Poi, senza smettere di sorridere, di fianco al vaso poggiò una lunga zanna ricurva con un’estremità ancora rossa di sangue…

Holy Priest dal 2005. Dal 2005 spammo renew a nastro… 🙂